mercoledì 6 giugno 2012

Il Transito di Venere

 

 

 

 

Transito di Venere Vs Terremoto: gli astrofili sono già leggende!

Alle 4:00 la partenza, il molo corto di Marina di Ravenna avvolto da un’atmosfera magica.
Già i primi telescopi montati e gli altri in arrivo. Ci si saluta tutti e si montano gli strumenti, con un po’ di emozione perfino.
Il transito di Venere sul Sole infatti è un evento raro da osservare, dopo quello avvenuto nel 2004 e quello attuale del 2012 si verificherà nuovamente solo nel 2117.
Oggi può sembrare una “curiosità astronomica”, ma il transito è importante poichè ha permesso nel XVII secolo di dimensionare il sistema solare grazie alla parallasse ed anche a determinare alcune misurazioni altrimenti impossibili con gli strumenti disponibili all’epoca.
Mentre aspettavamo il sorgere del sole, siamo stati cullati dai colori dell’alba sul mare, dagli odori di salsedine, dai rumori del risveglio generale.

 
D’un tratto un nutrito gruppo di persone si è avvicinato: l’associazione Nordic Walking si è presentata in tenuta sportiva per osservare insieme a noi e poi proseguire con una passeggiata in riva al mare.
La solita nuvoletta dell’astrofilo si è posizionata sulla linea dell’orizzonte facendoci un po’ brontolare – che ci piace tanto - per poi tirare sospiri di sollievo quando il sole, salendo in cielo spolvera l’orizzonte e risplende permettendoci di osservarlo dalle 5:30 circa.
Il primo contatto alle 6:37 ha suscitato stupore collettivo e tutti i telescopi occupati!
Sui numeri la solita incertezza: circa 250 per gli organizzatori, e quanti per la questura?
Scherzi a parte, il molo era affollatissimo e dalle 6:00 alle 7:30 circa c’è stato un continuo andirivieni di curiosi e appassionati.
Il terremoto è passato quasi inosservato, tutti eravamo rapiti ad osservare il pianeta in transito. Qualcuno addirittura ha pensato che il movimento del molo fosse dovuto ad una nave che passava nei pressi del porto!
Durante il transito ognuno osservava a modo suo: chi improvvisava passi di danza mentre puntava il telescopio, chi mangiava more e biscotti, chi si “esibiva” in astronomiche spiegazione davanti ad un nutrito gruppo di nordic walkers, chi saltellava da un telescopio all’altro in preda ad un’insolita estasi.
Oltre al “pallino nero vicino al bordo” (come lo ha descritto un bimbo dopo aver osservato al telescopio) c’era una grande attività solare e si potevano osservare alcune grandi macchie solari al centro del disco.
Telescopi con i filtri solari, vetrini da saldatore, occhialini “da eclissi”…diversi strumenti per osservare il sole e vedere il transito in tutta sicurezza.
Il transito di Venere visibile dalla nostra zona è durato complessivamente circa un’ora di tempo e il finale è stato allietato dalle note della "Transit of Venus March" del compositore John Philip Sousa.
Ad un certo punto, quando ormai si era in fase smontaggio strumenti, è passato un peschereccio il cui equipaggio ci ha salutato con entusiasmo gridando: “Ma non c’è l’eclissi!!” e una sonora risata ha scosso gli ultimi astrofili presenti.
I giornali hanno parlato del Planetario, dell’ARAR e degli astrofili, dell’osservazione e del terremoto con epicentro poco lontano, passato quasi inosservato grazie all’attenzione di tutti rapita dal transito. Paolo Morini è stato intervistato e i principali quotidiani locali hanno pubblicato articoli sul tema.
E come ha scritto un giovane astrofilo su un noto social media “E adesso non voglio più sentir parlare di transiti di Venere per almeno 105 anni!”

Sara Ciet

Altre belle immagini nella rubrica "Le nostre foto"

Torna all'archivio iniziative